DIFENDERSI DA UN DEBITO

Il recupero di un credito da parte del Fisco, di una Banca o di una Finanziaria è una procedura legale scandita che inizia con la notifica di una cartella esattoriale o di un decreto ingiuntivo e si conclude con l'aggressione del patrimonio del debitore mediante il pignoramento dei propri beni (ad esempio l'abitazione di proprietà, l'automobile, i conti correnti bancari) e dei propri redditi da lavoro (stipendio). In caso di cartelle esattoriali, decreti ingiuntivi, pignoramenti o precetti, Noi di Punto Legale ti possiamo aiutare fornendoti una valida assistenza legale. Attraverso l'esame della documentazione siamo in grado di proporti l'azione più opportuna per difendere i tuoi beni anche mediante la proposta di una soluzione bonaria con il tuo creditore.
Cartelle esattoriali: il Fisco e le cartelle esattoriali.
Sempre più spesso capita di vedersi recapitare una cartella esattoriale per debiti contratti con il Fisco, l'Agenzia delle Entrate, e l'Equitalia per tributi (IVA; IRPEF, IRAP, ICI, Tariffa rifiuti ecc.) ovvero per contravvenzioni al Codice della Strada. La cartella esattoriale è solo l'inizio di una procedura esecutiva che poi si conclude, nella migliore delle ipotesi, con il fermo amministrativo del tuo veicolo e, nei casi più gravi, con il pignoramento dell'abitazione di proprietà. Tuttavia non sempre siamo obbligati a pagare. Infatti il cittadino ha la possibilità di ricorrere ad alcuni strumenti legali per la sua tutela: si può concordare una rateizzazione fino a 72 mesi; la cartella esattoriale può essere opposta innanzi la Commissione Tributaria od il Giudice di Pace; si può proporre un accertamento con adesione. Ricorrere all'aiuto di un Avvocato esperto spesso consente di risolvere il problema e di evitare conseguenze più gravi. Infine il sistema fiscali per il recupero dei debiti tributari sta per essere modificato e presto potrebbe diventare accora più aggressivo per il contribuente: tra pochi mesi basterà l'avviso di accertamento dell'Agenzia delle Entrate, con le somme contestate dal fisco, per procedere all'azione esecutiva senza più bisogno della cartella esattoriale. In tal modo il Fisco potrà esigere i propri crediti nell'arco di soli 90 giorni.
Debiti con banche e finanziarie.
La grave crisi economica in atto e la necessità di fare fronte alle piccole e grandi esigenze della nostra vita quotidiana hanno condotto molte persone a contrarre debiti con Banche e Finanziarie, debiti a cui non possono più fare fronte. Tuttavia è possibile concludere con l'istituto creditore una transazione riducendo l'importo del debito scaduto ovvero accedendo ad una rateizzazione. Ciò è possibile in quanto il recupero del credito da parte della Banca o della Finanziaria comporta tempi a volte lunghi nonché l'incertezza dell'effettivo recupero del credito: facendo leva su questi elementi, con l'assistenza di un Avvocato, è possibile condurre il creditore ad accettare un importo inferiore rispetto a quello effettivamente dovuto.
Decreto ingiuntivo: ti è stato notificato un decreto ingiuntivo?
E' il primo atto con il quale il creditore, Banca, Finanziaria, fornitore ecc. inizia la procedura per recuperare il proprio credito. E' un atto emesso da un ufficio giudiziario (Tribunale o Giudice di Pace) con il quale viene intimato al debitore di pagare il proprio debito, maggiorato degli interessi e delle spese legali, entro il termine perentorio di quaranta giorni, scaduto il quale l'atto è definitivo e non più impugnabile. Tuttavia il debitore non è senza difesa: entro lo stesso termine di quaranta giorni, infatti, può proporre opposizione innanzi allo stesso ufficio giudiziario che ha emanato il decreto ingiuntivo per far valere le proprie ragioni (importi prescritti, non dovuti, già corrisposti, errori di calcolo ecc.) evitando conseguenze più gravi come il pignoramento dei proprie beni.
Precetto: ti è stato notificato un atto di precetto?
Se ti è stato notificato un decreto ingiuntivo e non ti sei opposto il secondo atto con il quale il creditore procede al recupero del proprio credito è l'atto di precetto. Molto più spesso di quanto si possa pensare a volte capita che ci venga notificato un decreto ingiuntivo senza nemmeno averne avuta piena conoscenza: l'Ufficiale Giudiziario che procede alla notifica del decreto si reca presso la nostra abitazione mentre siamo al lavoro e per avvisarci ci lascia nella buca delle lettere una cartolina verde dall'aspetto inconsueto. Pochi sanno che quella cartolina verde ci avvisa che siamo oggetto di una procedura esecutiva: molti la gettano via senza sapere che così non fanno altro che fare un favore al proprio creditore. Ecco quindi che spesso ci si rende conto di subire una procedura legale solo con lo notifica dell'atto di precetto: con esso il creditore intima di pagare il debito, maggiorato di interessi e spese legali sempre più onerose, entro un termine brevissimo (di solito non superiore a dieci giorni). Tuttavia anche questa volta si può ricorrere ad alcuni strumenti legali per far valere vizi formali o sostanziali dell'atto e della procedura. L'atto di precetto è un atto da non sottovalutare perchè preannuncia in tempi brevi la successiva aggressione del patrimonio del debitore.
Pignoramento: hai subito un pignoramento?
Il pignoramento e' l'atto con cui si inizia l'espropriazione forzata dei beni del debitore: immobili, mobili, stipendio, conti correnti, ecc. E' l'atto finale della procedura iniziata dal creditore con la notifica della cartella esattoriale o del decreto ingiuntivo. E' il momento più grave per il debitore che vede aggredito il proprio patrimonio (la casa acquistata con anni di sacrifici) ed il proprio stipendio (spesso sua unica fonte di sostentamento). Tuttavia il debitore ha ancora la possibilità di difendersi e di trovare una soluzione ai suoi problemi.
L'azione revocatoria.
Hai da poco concluso una vendita del tuo immobile oppure lo hai donato ad un figlio per garantirgli serenità ma un creditore ha proposto azione revocatoria. L'azione revocatoria è uno strumento giuridico con il quale il creditore può agire in giudizio al fine di far dichiarare inefficaci (appunto revocare) tutti gli atti che il debitore ha compiuto sul proprio patrimonio. Con tale azione il creditore mira a far rientrare nella propria disponibilità il bene venduto o donato al fine di aggredirlo. All'azione revocatoria è possibile resistere in giudizio tutelando i propri beni e mettendoli al riparo da procedure esecutive.